Fondi Ue in Sicilia: approvato PO FESR 2014/2020 per 4,5 miliardi

“Finalmente, con più di un anno di ritardo, è stato approvato il nuovo Programma Operativo FESR 2014-2020, che porterà in Sicilia 4,5 miliardi di euro di investimenti pubblici. Una cifra enormemente ridotta rispetto alla vecchia programmazione 2007-2013, che aveva previsto inizialmente oltre 6,5 miliardi, poi ridotti negli anni a 4,3 per manifesta incapacità di spesa da parte dell’Amministrazione regionale. Incapacità amministrativa sin dai tempi disastrosi della gestione di Raffaele Lombardo che ha gravemente danneggiato il cammino della Sicilia nella spesa dei Fondi UE”.

L’analisi è dell’europarlamentare siciliano del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao, il quale dati alla mano traccia luci ed  ombre sulla gestione di tali fondi in Sicilia.

“Adesso abbiamo una nuova opportunità – spiega Corrao. Mentre stiamo ancora cercando disperatamente di spendere un miliardo e mezzo di euro del FESR 2007-2013 entro la scadenza definitiva di fine anno, sta per partire la nuova programmazione. La maggior parte dei fondi andrà agli Enti Locali, a cui sono dedicate ben 33 azioni specifiche, a cui corrisponde il 46% delle risorse totali. Una straordinaria opportunità che i Comuni questa volta non dovranno lasciarsi sfuggire, agendo con solerzia, dotandosi di esperti capaci, di un serio parco progetti infrastrutturali di livello definitivo e soprattutto coinvolgendo tutti i cittadini. A quali settori arriveranno i Fondi UE? Le energie rinnovabili avranno la parte più consistente: più di un miliardo di euro. Un settore che ha dimostrato di essere cruciale ma che in Sicilia ha dovuto fare i conti come al solito con un’amministrazione farraginosa e inefficace, tanto da costringere ad una riduzione del 36% della dotazione nella scorsa programmazione. Molti fondi andranno anche alla ricerca (Asse 1 – 450 milioni), alle PMI (Asse 3 – 667 Milioni) e ai trasporti sostenibili (Asse 4 – 683 milioni), mentre solo le briciole finiranno a cultura e turismo, inglobati nell’Asse 6 che pretende di finanziare con soli 500 milioni anche la gestione dei rifiuti, la bonifica delle aree inquinate, le infrastrutture idriche, la depurazione delle acque, la tutela della biodiversità, la promozione delle aree naturalistiche. Una coperta evidentemente troppo corta, considerando che nella scorsa programmazione solo a cultura e turismo erano stati destinati 500 milioni di euro. E aspettiamo allora di vedere tradurre in realtà le promesse dell’Assessore al Turismo Li Calzi che pensa di poter destinare alla filiera turistica un miliardo di euro. Il Governo regionale deve mettersi in testa che in questo nuovo ciclo di Fondi europei sarà necessario mantenere la continuità amministrativa dell’Autorità di Gestione, che certamente giova al successo del Programma, ma anche fare piazza pulita dei pezzi dell’amministrazione più incapaci, semplificare le procedure spesso assurde e farraginose e assicurare la giusta trasparenza della macchina amministrativa. Non un solo euro dovrà andare perduto. Non un solo euro dovrà andare alla mafia, agli sprechi o ai progetti inutili. Queste risorse – conclude l’europarlamentare alcamese – dovranno servire solo il bene comune e noi vigileremo con estrema attenzione tutte le mosse e le scelte del Governo”.

Fonte: www.economiasicilia.com

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