Cosa si intende per contributi a fondo perduto?
Un contributo a fondo perduto è una speciale agevolazione concessa da enti pubblici nazionali o comunitari a particolari tipi di imprese, i cui requisiti variano da caso a caso. E’ un tipo di contributo molto conveniente per chi ne usufruisce, in quanto non prevede la restituzione del capitale ricevuto, né degli interessi calcolati su di esso. Per questo esistono delle precise restrizioni all’accesso delle imprese a queste agevolazioni: l’entità dei fondi stanziati, la loro finalità e i soggetti beneficiari di un finanziamento a fondo perduto sono di norma specificati all’interno dei bandi di concessione emanati periodicamente dagli enti erogatori. Per poter richiedere un contributo a fondo perduto è dunque necessario attenersi alle regole stabilite dal relativo bando, nel quale di solito è disciplinato anche l’iter di presentazione delle domande, ossia i modi attraverso i quali è possibile effettuare una richiesta di finanziamento a fondo perduto e i tempi necessari alla compilazione delle graduatorie dei beneficiari.
Cosa si intende per finanziamenti agevolati?
Finanziamenti a medio e lungo termine concessi dall’istituzione competente ad un tasso di interesse agevolato; in questo caso l’aiuto (e quindi l’agevolazione) è pari alla differenza tra gli interessi calcolati al tasso di interesse di riferimento e quelli effettivamente da corrispondere al tasso agevolato previsto dall’intervento agevolativo.
Cosa si intende per contributi in conto interessi?
Trattasi di benefici concessi a fronte di un finanziamento stipulato dall’impresa richiedente con gli istituti di credito; è rappresentato da una quota parte, posta a carico dell’istituzione, degli interessi calcolati al tasso di riferimento vigente alla data della concessione.
Che cos'è un credito d'imposta?
Rappresenta una particolare forma di erogazione delle agevolazioni. Attraverso tale modalità l’agevolazione è concessa nella forma di credito utilizzabile in compensazione e fatto valere ai fini del pagamento in acconto e/o saldo di imposte e contributi dovuti dall’impresa.
Cosa sono i contributi a titolo di de minimis?
Lo Stato e le altre Amministrazioni pubbliche possono erogare aiuti alle imprese solo nel limite di determinati massimali, fissati in percentuale sugli investimenti, autorizzati espressamente dalla Commissione europea. Ogni progetto di legge agevolativa deve pertanto essere notificato alla Commissione stessa. Fanno eccezione gli aiuti di piccola entità, definiti dalla U.E. de minimis, che si presume non incidano sulla concorrenza in modo preoccupante.
Le pubbliche autorità possono quindi erogare aiuti alle imprese di qualsiasi dimensione, in regime de minimis, senza obbligo di notifica, nel rispetto di certe condizioni. L’importo totale massimo degli aiuti di questo tipo ottenuti da una impresa non può superare, nell’arco di tre anni, i 200.000 euro. Ciò significa che per stabilire se una impresa possa ottenere una agevolazione in regime de minimis e l’ammontare della agevolazione stessa, occorrerà sommare tutti gli aiuti ottenuti da quella impresa, a qualsiasi titolo (per investimenti, attività di ricerca, promozione all’estero, ecc.), in regime de minimis, nei tre anni precedenti la nuova agevolazione.
Le pubbliche autorità possono quindi erogare aiuti alle imprese di qualsiasi dimensione, in regime de minimis, senza obbligo di notifica, nel rispetto di certe condizioni. L’importo totale massimo degli aiuti di questo tipo ottenuti da una impresa non può superare, nell’arco di tre anni, i 200.000 euro. Ciò significa che per stabilire se una impresa possa ottenere una agevolazione in regime de minimis e l’ammontare della agevolazione stessa, occorrerà sommare tutti gli aiuti ottenuti da quella impresa, a qualsiasi titolo (per investimenti, attività di ricerca, promozione all’estero, ecc.), in regime de minimis, nei tre anni precedenti la nuova agevolazione.
In genere, che tipo di vincoli ci sono nel caso in cui si ottenga un'agevolazione pubblica (contributo a fondo perduto, finanziamento a tasso agevolato, ecc.)?
Se l’agevolazione è legata alla realizzazione di in investimento, ad esempio di attrezzature, queste ultime dovranno essere destinate al processo produttivo aziendale per un periodo minimo oscillante da 3 a 5 anni, a seconda dell’agevolazione richiesta (in determinati casi di finanziamenti agevolati e contributi in conto interessi, tale vincolo si estende alla data di estinzione del finanziamento).
Quali sono le più diffuse procedure che vengono seguite dagli Enti per istruire una domanda di agevolazione?
La procedura più diffusa è quella “valutativa”, che prevede un esame di validità tecnica, economica e finanziaria la cui complessità può variare da caso a caso (in particolare se è una misura “a bando” saranno previsti degli indicatori in relazione ai quali verrà stilata alla fine una graduatoria).
Per alcuni bandi viene utilizzata la c.d. procedura “a sportello”, laddove l’istruttoria avviene in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande e fino ad esaurimento delle risorse finanziarie disponibili.
Per alcuni bandi viene utilizzata la c.d. procedura “a sportello”, laddove l’istruttoria avviene in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande e fino ad esaurimento delle risorse finanziarie disponibili.
Qual'è il miglior modo affinché io possa capire se un determinato bando fa al caso della mia azienda?
In primis verificare che il Codice ATECO 2007 (conosciuto anche come Codice ISTAT o Codice attività, contenuto all’interno del certificato di attribuzione della Partita IVA) rientri da quelli previsti per il bando, e in secondo luogo verificare che il piano di investimenti (sia l’intervento nelle sue caratteristiche che le singole spese da sostenere) che l’impresa deve realizzare sia coerente con quanto prevede il bando. Una volta valutato ciò positivamente l’impresa potrà valutare se partecipare o meno al bando in relazione al fatto se ritenga o meno conveniente/interessante l’agevolazione prevista.
Di cosa si occupa normalmente il consulente di finanza agevolata?
L’ attività del consulente consiste in genere nell’assistenza al cliente:
– nella predisposizione della documentazione della domanda delle agevolazioni da presentare, curandone anche il relativo inoltro all’istituto gestore;
– per l’ottenimento del provvedimento di concessione da parte dell’istituto gestore;
– all’erogazione dei contributi a favore del cliente, tramite la rendicontazione del piano di investimenti.
– nella predisposizione della documentazione della domanda delle agevolazioni da presentare, curandone anche il relativo inoltro all’istituto gestore;
– per l’ottenimento del provvedimento di concessione da parte dell’istituto gestore;
– all’erogazione dei contributi a favore del cliente, tramite la rendicontazione del piano di investimenti.