Due miliardi e trecento milioni di euro. A tanto ammontano per la Sicilia le risorse del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020. Una boccata di ossigeno per le aziende siciliane che in questi anni sono riuscite a resistere alla crisi. Una opportunita’ anche per tutte le eccellenze che si stanno affacciando nel mondo dell’agricoltura siciliano. La Regione favorira’ progetti capaci di promuovere innovazione, il ritorno dei giovani all’agricoltura e la nascita di strutture funzionali a progetti di rete. “La programmazione – spiega nel corso di un forum organizzato dall’agenzia di stampa ITALPRESS, l’assessore regionale Nino Caleca – ha come scopo primario la creazione di strutture permanenti per esempio nel settore della trasformazione, valorizzando quelli che sono i nostri prodotti e le nostre eccellenze. Selezioneremo i progetti in modo molto rigoroso. Ci rivolgeremo soprattutto ai giovani che rappresentano ancora una minima parte della forza impegnata in agricoltura in Sicilia, gli over 65 da noi sono il 40%. Li stimoleremo a creare delle strutture permanenti, come puo’ essere per esempio un caseificio, con lo strumento giuridico del contratto in rete: ovvero un gruppo di persone che si mette insieme, mantenendo la propria individualita’. Se la ‘rete’ in futuro dovesse sciogliersi la struttura continuera’ ad essere utilizzabile e a funzionare”.
Uno sguardo anche alla crescita del biologico, “un settore nel quale non siamo secondi a nessuno”, spiega Caleca. “La Regione sul nuovo Psr e’ gia’ pronta – continua -, aspettiamo l’approvazione dell’Europa che non avvera’ prima del mese di maggio-giugno. Le risorse saranno poi disponibili nei mesi successivi. Su alcune misure come quelle relative al biologico contiamo di partire prima con riserva, pubblicando i bandi con domande da presentare entro il 15 maggio”. Per quanto riguarda invece il vecchio PSR “ci possiamo ritenere globalmente soddisfatti, abbiamo speso l’85% delle risorse che ci erano state attribuite. Il 15% abbiamo ancora tempo per spenderlo fino al prossimo 31 dicembre, lo stiamo indirizzando alle strutture agrituristiche”. L’accesso al credito resta tuttavia ancora una barriera all’ingresso per molti potenziali nuovi agricoltori: “abbiamo purtroppo dovuto registrare casi di rinuncia al contributo per la mancata disponibilita’ della quota di cofinanziamento privato. Con la stretta delle banche, molti giovani si sono trovati in difficolta’”.
[Fonte: economiasicilia.com]
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